La Rinascente, protocolli specifici per ogni reparto

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La fertilità, l’efficienza alimentare, l’Iofc (income over feed cost). Sono tra i principali obiettivi del sistema di lavoro di questo allevamento di Frescarolo di Busseto (Pr). Perseguiti con procedure differenziate a seconda dei casi: le bovine in mungitura, o la rimonta, o i vitelli

Un’innovazione del management che nel giro di un paio d’anni ha portato a un consistente miglioramento delle performance produttive e riproduttive, grazie anche a una dettagliata raccolta dati sull’efficienza alimentare e sull’Iofc (Income Over Feed Cost). Questi i risultati raggiunti recentemente dall’azienda agricola La Rinascente, situata a Frescarolo di Busseto (Pr).

Risultati raggiunti anche grazie alla collaborazione con Tecnozoo; ed esposti, fra gli altri contenuti, in occasione di una giornata tecnica in azienda organizzata da quest’ultima ditta.

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Da sinistra, Paolo Forte, agente Tecnozoo, e Giacomo Ramelli, direttore dell’azienda agricola La Rinascente.

Oggi La Rinascente conta 215 vacche in mungitura e una produzione di 27mila q/latte/anno. E ha quattro soci: «tutti giovani - dice Giacomo Ramelli, il direttore de La Rinascente - quindi avranno la possibilità di proseguire il mestiere». Dal 2015 La Rinascente ha adottato un sistema di lavoro a protocolli specifici per ogni reparto dell’azienda, dalla mungitura alla rimonta, all’allevamento vitelli. «Siamo riusciti a creare una partnership tra i fornitori, gli alimentaristi e specialmente i veterinari. Mensilmente teniamo un incontro per valutare a che punto è l’allevamento».

Tra i fattori di maggiore importanza del sistema di lavoro, Ramelli segnala in particolare il percorso della fertilità e quelli dell’efficienza alimentare e l’Income Over Feed Cost (Iofc).

L’azienda nacque nel 1971 come cooperativa agricola, grazie all’acquisto di 100 manze canadesi che permisero di iniziare una nuova linea genetica. Partita con stabulazione fissa, nel 1974, a causa dell’aumento della mole degli animali, venne trasformata in stalla a cuccette, una delle prime della zona, con 120 animali e con una sala mungitura a 4+4 poste.

Nel 1979 è stata la volta della nascita del caseificio cooperativo Agrinascente, situato all’uscita dell’autostrada di Fidenza (Pr), nato a seguito dell’unione di sei aziende agricole con allevamento di bovini da latte, tra le quali appunto La Rinascente. Tuttora al caseificio conferiscono il latte le stesse sei aziende di allora.

Il caseificio produce Parmigiano Reggiano dop con il brand “Parma2064”. Spiega il direttore: «Mio padre è stato presidente della cooperativa per 30 anni. Tutti i conferenti che aderiscono a questo caseificio hanno una particolarità in comune: quella di produrre latte di altissima qualità».

I buoni risultati dell’azienda sono stati raggiunti anche a seguito della collaborazione con Tecnozoo. Sul protocollo per la fertilità introdotto tramite Tecnozoo, Ramelli commenta: «La fertilità rappresenta il pilastro di ogni allevamento. Riuscendo a ottimizzare la razione, infatti, migliorano le performance dell’animale, soprattutto dell’apparato riproduttivo. Inoltre, i giorni di lattazione si accorciano e aumenta la percentuale di vacche gravide e di conseguenza la quantità del latte».

L’allevamento è stato suddiviso in quattro gruppi di animali: fresche (da 0 a 40 giorni, circa una trentina di animali), primipare, pluripare (circa 120 giorni di lattazione) e stanche (260 giorni di lattazione). L’azienda ha scelto lo svezzamento precoce dei vitelli (che a 60 giorni dalla nascita tendenzialmente raddoppiano il loro peso) e il parto delle manze all’età di 22 mesi e mezzo.

Con 140 ettari e la disponibilità di un essiccatoio, l’azienda punta a essere autonoma dal punto di vista della produzione del foraggio. Con oltre 250 vitelle che tende a vendere in latte, nel 2016 La Rinascente ne ha commercializzati oltre 80.

Alimentazione delle vacche in lattazione e Iofc

Alla base del razionamento de La Rinascente vi è l’utilizzo della base foraggera composta da una medica molto fine e a basso Ndf. «La composizione della razione – afferma Ramelli - si avvale di paglia e fieno frumento per garantire una base di fibra stabile. Il secondo caposaldo della razione consiste nell’elevato apporto energetico e nel suo frazionamento, allo scopo di garantire la massima efficienza del rumine nella digestione della proteina da medica e di preservare al massimo la fertilità degli animali. L’apporto proteico da concentrati è regolato in modo da seguire la produzione di latte, senza provocare rialzi esagerati dell’urea. Questo ci permette di ottenere buoni livelli produttivi e qualitativi senza inficiare la fertilità degli animali».

Da giugno 2015 a gennaio 2017 la composizione media del latte nell’azienda La Rinascente ha registrato 3,7 di grasso, 2,68 di caseina, 4,9 di lattosio, 211 Css e 19,9 di urea.

In questo caso specifico, la soluzione proposta da Tecnozoo ha previsto l’introduzione di un mangime minerale per vacche da latte (Adisal 500 Vs), lino cotto al vapore ad alta digeribilità (Lin+), un mix di zuccheri con lievito spento (Tecno sugar) e un additivo vitaminico per le fresche per la protezione del fegato e come stimolo della fertilità (Fertil mix).

L’applicazione del sistema Tecnozoo ha permesso all’azienda anche di riuscire a calcolare mese per mese la resa per ogni vacca, grazie alla raccolta dati sull’efficienza alimentare e sull’Income Over FeedCost (Iofc). Riferisce Ramelli: «Con gli Iofc abbiamo misurato la trasformazione e la resa dei nostri prodotti e specialmente dei nostri fieni, per i quali siamo autosufficienti. In particolare, con gli Iofc riusciamo sempre a ottimizzare la razione».

«Questo avviene in quanto – prosegue il direttore - per ogni variazione sul carro unifeed o al momento dell’introduzione di un alimento nuovo (integratore o materia prima) si riesce a stabilire se l’efficienza migliora o meno. Tanto è vero che la produzione, da un anno e mezzo a questa parte, da 33 litri di media si è spostata a 36-37 litri, con punte anche di 38».

Management e nutrizione della fase di asciutta

Per quanto riguarda la gestione delle fasi di asciutta e del post parto, gli obiettivi sono molteplici. Li spiega ancora Ramelli: «Primo, avere la vacca in grado di sostenere l’inizio della lattazione. Secondo, mantenere un bilancio energetico positivo. Ancora, avere una buona funzione immunitaria e prevenire le patologie nel post parto».

Nel razionamento della vacca in asciutta è apprezzabile assicurare adeguati livelli nutritivi che consentano di mantenere un’ottimale condizione corporea. Questa è importante in quanto le bovine nel post parto tendono a perdere peso.

Come è intervenuta in questo caso Tecnozoo? L’idea era quella di tenere sotto controllo il bilancio minerale e di gestire al meglio quello energetico. Per quanto riguarda la componente minerale, due erano le possibilità di intervento: acidificare la dieta con l’utilizzo di Sali anionici o sottoporre un alto livello di magnesio.

Nelle vacche ad alta produzione risulta utile controllare l’ipocalcemia subclinica somministrando del calcio per via orale attraverso l’uso di boli di calcio (uno al parto e uno dopo 12 ore o il giorno successivo).

L’integrazione di calcio ha incrementato la produzione di latte del 7,2% rispetto alle vacche non trattate.

Per controllare invece il bilancio energetico nella fase di transizione, condizione fondamentale per avere vacche sane ed efficienti, era necessario fornire alle vacche anche la quota necessaria di proteina metabolizzabile Mp (1100-1200 g), essenziale per massimizzare la produzione di latte.

La soluzione Tecnozoo ha previsto mangime minerale per vacche da latte per la somministrazione orale individuale, mangime complementare per bovini e mangime minerale per bovini.

Fertilità

Per quanto riguarda l’aspetto riproduttivo e, quando necessario, quello clinico, i veterinari de La Rinascente svolgono un servizio a cadenza settimanale. «Ogni venerdì – spiega Nicola D’Effremo, veterinario aziendale – svolgiamo l’attività ginecologica, durante la quale visitiamo tutte le bovine dagli 0 ai 30 giorni dopo il parto, allo scopo di valutare la corretta involuzione uterina. Ogni 15 giorni, invece, valutiamo il Bcs (Body condition score) per dare corrette indicazioni a chi si occupa della razione».

Prosegue D’Effremo: «Effettuiamo con ecografo le diagnosi di gravidanza a partire dal 31° giorno dopo la fecondazione e riconfermate dopo 60 giorni. Valutiamo poi le bovine che iniziano il protocollo di sincronizzazione». La Rinascente attua un protocollo presynch-ovsynch con una durata di 35 giorni e tutte le bovine sono fecondate tra gli 85 e i 91 giorni dal parto.

L’azienda presenta oggi un Pr di 29 giorni e un tasso di rilevamento calori del 66%. «Questo risultato – spiega D’Effremo – è il frutto di tre scelte in campo riproduttivo. Anzitutto, si è passati da una gestione mista, su calore naturale e ovsynch sulle bovine che non mostravano calore dopo gli 80 giorni dal parto a una gestione con un tempo di attesa volontario fisso e un protocollo predefinito per cui tutte le bovine vengono fecondate alla fine del protocollo di sincronizzazione di 35 giorni».

A maggio 2015 si sono portate tutte le bovine alla prima fecondazione su protocollo di sincronizzazione con doppia prostaglandina senza tappe intermedie per bovine che mostravano un calore naturale. Parallelamente avveniva il cambio di gestione della fase post parto e i risultati hanno confermato entrambe le scelte. Ciò ha migliorato notevolmente la percentuale di bovine gravide prima dei 150 giorni dal parto che, come riflesso, permette di avere bovine più performanti all’interno della mandria, in termini di conversione degli alimenti ingeriti.

«La gestione della rimonta – prosegue il veterinario – rappresenta uno dei punti di forza dell’azienda con bassi indici di mortalità e nei primi mesi di vita sotto il 5% e ottime performance di crescita, che permettono di avere animali pronti a essere fecondati tra i 13-14 mesi di vita con un’età al parto di 24 mesi. Le manze dell’azienda che partoriscono a 24 mesi hanno produzioni espresse come Evm 305 identiche a quelle che partoriscono con qualche mese di ritardo, portando consistenti vantaggi nella riduzione del costo di sostituzione dell’azienda».

 

SCHEDA AZIENDALE

Denominazione: Azienda agricola La Rinascente

Località: Busseto, loc. Frescarolo (Pr)

Numero capi: 530, di cui 215 in mungitura

Destinazione del latte: al caseificio cooperativo Agrinascente

Numero forme prodotte: circa 25mila all’anno

Coltivazioni: 140 ettari (erba medica, loietto e frumento foraggero)

 

Leggi l’articolo su Informatore Zootecnico n. 7/2017

L’edicola di Informatore Zootecnico

La Rinascente, protocolli specifici per ogni reparto - Ultima modifica: 2017-04-13T12:00:45+02:00 da Barbara Gamberini

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