Bovine di razza Rendena, innovazione nella tradizione

razza Rendena
Benessere animale, salvaguardia ambientale, prodotti tipici, rapporti col settore turistico. Sono gli obiettivi dell’Anare, Associazione nazionale allevatori dei bovini di Razza Rendena

La pandemia che ha investito tutto il nostro mondo non ha impedito agli allevatori della Razza Rendena di continuare nel loro lavoro di selezione, in collaborazione e con l’ausilio dell’Anare, Associazione nazionale allevatori bovini di razza Rendena. La razza è allevata principalmente in Trentino, nella valle omonima, e nel Destra Brenta, in Veneto, tra le province di Padova e Vicenza, in aziende, queste ultime, legate all’Altopiano di Asiago, da sempre meta degli alpeggi estivi.
Quindi in estate le rendene sono le padrone dei pascoli sull’Altopiano di Asiago e della Val Rendena, due zone note al mondo, quali importanti mete turistiche, per la bellezza dei loro ambienti. Bellezza che, anche grazie al lavoro delle bovine in malga, è rimasta inalterata, e non soggetta a quel deperimento conseguente all’abbandono delle attività agricole, e zootecniche in particolare, da parte dell’uomo.

razza Rendena

Un allevamento che prevede l’alpeggio nei mesi estivi consente altresì la produzione di quei prodotti tipici, legati all’ambiente, molto apprezzati dalle comunità di riferimento, e dai molti turisti. Prodotti tipici e, in particolare in Val Rendena, caratterizzati anche da sistemi biologici di produzione.
Tali caratteristiche della Razza, e del suo sistema di allevamento, hanno reso le bovine rendene molto appetibili anche in nuove zone di allevamento, in aziende legate proprio all’alpeggio, in zone di grande interesse turistico. Nuclei in selezione sono presenti anche in Lombardia, Piemonte, Liguria, Emilia – Romagna.
Tale ruolo di salvaguardia ambientale è sempre più apprezzato dagli operatori turistici, che cercano sempre più gli allevatori per la valorizzazione turistica di intere zone.
La produzione media della Razza è ottima, considerato che molte bovine ancora sono in alpeggio nei mesi estivi, e si aggira sui 55 q.li di latte, caratterizzato da un’eccellente caseificabilità del latte, come confermato da diverse prove condotte dalla Federazione Provinciale Allevatori di Trento con la collaborazione dell’Università di Padova.
Latte e carne, con i vitelloni che alla macellazione sono caratterizzati da una buona qualità delle carcasse alla macellazione, con classificazione media pari ad “R” della griglia Seurop.
Quindi duplice attitudine, accompagnata da importanti caratteristiche vitali quali fertilità, fecondità, longevità, e capacità di sfruttare al meglio i pascoli, anche i più poveri e di alta quota, inarrivabili per molte razze bovine italiane.

Quattromila bovine in selezione

Obiettivo del miglioramento genetico è proprio quello di aumentare le prestazioni produttive degli animali, senza però andare a perdere quelle caratteristiche positive che rendono la Razza competitiva sul piano economico, nonostante produzioni di latte decisamente inferiori alle razze a maggiore specializzazione produttiva.
La Razza è a limitata consistenza; sono circa 4mila le vacche in selezione, e questo ha condizionato il programma di miglioramento genetico. In una razza a limitata consistenza il problema della consanguineità è sempre presente; da qui la scelta della Commissione tecnica centrale dell’Anare di impostare la selezione utilizzando una ventina di giovani tori l’anno per la prova di progenie (numero elevatissimo per 5mila bovine da fecondare, comprese le manze), cui si aggiungono alcuni tori provati o in attesa di valutazione per la fecondazione delle 350 madri di toro, anch’esse inseminate, in parte, con giovani torelli in prova di progenie individuati annualmente dall’Associazione. Complessivamente quindi, in razza sono usati circa 30 tori l’anno, sottoposti ad un rapido ricambio per contenere la crescita della consanguineità.
Abbiamo analizzato il trend della consanguineità e il trend genetico per la quantità di latte della Razza. E abbiamo trovato valori certamente non problematici della consanguineità e molto positivi in termini di miglioramento genetico annuo.
Valori positivi, frutto di un programma di miglioramento genetico d’avanguardia, che da sempre ha caratterizzato la Razza Rendena e le altre razze autoctone dell’arco alpino. Se una volta tali razze erano viste quasi come folklore e tradizione, ora si deve aggiungere il concetto di innovazione, che è risultato determinante per mantenere la validità economica di tali razze.

Il progetto Dual breeding

Innovazione che ha subito un’ulteriore accelerazione nell’ultimo quinquennio, con l’attuazione, nell’ambito del Piano di Sviluppo rurale nazionale, del progetto Dual breeding, condotto dall’Anare in collaborazione con le associazioni nazionali allevatori delle razze Pezzata Rossa Italiana, Grigio Alpina, Valdostana e Reggiana.
Attraverso tale progetto, e con l’ausilio ed il supporto di valenti consulenti scientifici, si è arrivati a caratterizzare fenotipicamente e genotipicamente un terzo delle bovine della Razza, con risultati sicuramente interessanti. L’elevato numero di misurazioni effettuate ha infatti consentito di stimare l’ereditabilità di diversi caratteri, e di realizzare alcuni primi studi di associazione tra marcatori SNP e caratteri produttivi. Tutto ciò consentirà sviluppi interessanti nel programma di miglioramento genetico, che potrà beneficiare di questi nuovi risultati.

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Uno degli elementi caratterizzanti del lavoro di selezione si è concentrato, grazie al Psrn, anche sulla selezione dei soggetti meno inquinanti, attraverso la stima delle emissioni individuali di inquinanti atmosferici e del terreno (CH4, CO2 e sostanze azotate, rispettivamente). Si sta cercando infatti di arrivare ad allevamenti sempre meno inquinanti, a beneficio di tutto l’ambiente in cui viviamo.
Attenzione alla salvaguardia dell’ambiente strettamente collegata con l’attenzione al benessere animale, che da sempre caratterizza peraltro gli animali allevati estensivamente, con l’alpeggio estivo di tutti o una parte degli animali delle aziende. Ma un conto sono le parole, un conto sono i numeri. Da qui l’elaborazione negli scorsi anni dell’Indice cellule somatiche, uno dei parametri che meglio evidenzia il benessere degli animali in azienda.
Non è intenzione dell’Associazione fermarsi qui, ma è in programma nei prossimi mesi l’elaborazione di altri indici interessanti, quali gli Indici Persistenza della lattazione, Longevità, Fertilità, Mungibilità. Tutti caratteri che, se positivi, riducono molto i costi di produzione del latte, attraverso una riduzione della quota di rimonta aziendale, che da sempre rappresenta un costo di produzione importante nelle aziende zootecniche.

Commercializzazione di capi

La bassa quota di rimonta nella Rendena consente altresì la disponibilità di ottimi soggetti in surplus rispetto alle necessità aziendali, permettendone la vendita in altri allevamenti.
Da qui l’intensa azione dell’Anare a sostegno della commercializzazione di soggetti della razza, anche in nuove aziende fuori dall’area storica di allevamento. Negli ultimi anni bovine di Razza Rendena sono state collocate in alcune province lombarde, piemontesi, liguri, con risultati sicuramente positivi, anche per il giusto rapporto qualità - prezzo.
Alla luce di quanto sopra, l’Anare è a disposizione, qualora allevatori, anche di nuove province, fossero interessati all’acquisto di animali (per informazioni: 046.828999 o info@anare.it ).

Tutte queste attività rientrano in quelle azioni che hanno nella salvaguardia della biodiversità l’obiettivo primo, indispensabile per il futuro del mondo, come anche i tragici avvenimenti di questi tempi stanno a dire. Abbiamo parlato di miglioramento genetico, salvaguardia ambientale, benessere animale, valorizzazione dei prodotti, per chiudere con la biodiversità… non male per una piccola razza! Razza piccola, ma in grado di dare risposte importanti.

Bovine di razza Rendena, innovazione nella tradizione - Ultima modifica: 2021-05-26T09:35:32+02:00 da Lucia Berti

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